top of page

“La natura del cosmo”, l’incontro tra l’uomo e l’Universo nell’arte di Pierdonato Taccogna

Il mistero dell’Universo e la sua influenza sulla vita umana. Un’accurata ricerca spirituale che l’artista pugliese Pierdonato Taccogna presenta nella sua personale dal titolo “La natura del cosmo”. L’evento verrà inaugurato sabato 23 settembre alle ore 19.00 nell’hotel Casa Talìa – Boutique Hotel, in Via Exaudinos 1/9. Un momento di grande suggestione per il vernissage, che accoglierà due lavori di Taccogna, il fronte e il retro di una nebulosa, all’interno di una conversazione tra il curatore e critico Giuseppe Carli e lo stesso artista. Le opere rimarranno a disposizione del pubblico nell’originale struttura ricettiva di Casa Talìa, mentre da lunedì 25 settembre una più ampia esposizione delle opere di Taccogna (sei tele più un dittico e qualche bozzetto) sarà visitabile nei locali della Galleria Lo Magno, in via Risorgimento 91/93.

Pierdonato Taccogna, classe 1990, di origini baresi, è un pittore di grande talento espressivo. Lo testimoniano la sua partecipazione, nonché i premi e i riconoscimenti ottenuti nell’ambito di prestigiosi concorsi e collettive di livello nazionale. La sua è un’indagine approfondita rivolta alla “luce” e alla “materia”. La ricerca sul primo elemento nasce da un’accidentale esperienza personale che ho ha portato a sondare la sfera del subconscio, attraverso visioni incise nella sua memoria a mo’ di flash ultraterreni. Piuttosto, l’attenzione rivolta alla materia, intesa come materiale d’uso artistico, è evidente nella scelta e nella cura del telaio, delle vernici. Taccogna, infatti, non utilizza strumenti di derivazione industriale, ma, proprio come un vero alchimista si avvale di antiche ricette atte alla sperimentazione delle tecniche pittoriche più consone alla sua sfera artistico-spirituale. In corrispondenza con lo studio vivo del microcosmo, delle particelle che formano il suo habitat di lavoro, si snoda l’interesse dell’artista verso la struttura materiale e le leggi che regolano l’Universo, in quanto circuito ordinato nello spazio e nel tempo.

Le opere di Taccogna vibrano, come sottintende l’astrologo Marco Amato in un testo che accompagna la mostra, di luce che è vita, nel modo in cui «sono vive le stelle, fendono il buio e vincono sulla morte stessa del nulla, sono identità, come gli uomini che derivano da loro per materia universale, ma che si identificano in loro come luci perse nel buio, come monadi di un’autoasserzione che lotta per vincere le ombre del non essere».

Il tema della luce ultraterrena, intesa come sottile linea di confine tra noi e l’Universo e madre di tutte le sfide interiori verso l’Eterno, è il grande leitmotiv dell’arte di Taccogna, su cui interviene Giuseppe Carli: «l'artista pugliese ci aiuta a visualizzare e sviluppare i moderni concetti scientifici attraverso la propria visione interiore, ispirata direttamente dalle recenti fotografie spaziali, come ad esempio quelle del telescopio Hubble. Certamente il suo operato si può classificare nella Space Art dal “realismo descrittivo”, ponendo l'accento principale sulla visualizzazione scientificamente accurata del cosmo. Questo è possibile solo attraverso uno studio molto stretto del colore della luce, con tutte le sue varianti, dovute alle varie particelle dei diversi elementi, così come gli artisti del passato approfondivano il clima o la geologia prima di dipingere un paesaggio».

Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page